Abbiamo pensato di iniziare questa newsletter trimestrale per raccontarvi quello che accade nel nostro Centro ad Almaty, e per coinvolgervi il più possibile nelle nostre attività.
Primo piano
Apertura della “Boutique dell'Artigianato”
Abbiamo inaugurato la "Boutique dell'Artigianato" nel nostro centro. Si tratta di un' iniziativa in collaborazione con l'associazione Eurasia.
In occasione dei trent'anni dell'azienda, infatti, hanno deciso di impegnarsi nel sociale, aiutando il nostro Centro a creare questo spazio per dare più visibilità ai prodotti dei nostri laboratori. Ma, soprattutto, è un'occasione per mostrare quanto valgono i nostri ragazzi attraverso il frutto del loro lavoro
Ringraziamo quindi ciascuno di voi, perché potrete essere parte di questo progetto visitando la nostra boutique.
In questo spazio venderemo, grazie ad @eurasianbank, i prodotti realizzati nei laboratori di MASP, insieme a quelli di un'altra associazione. Inoltre, alcune delle nostre ragazze si occuperanno di vendere i prodotti e di occuparsi dell'allestimento dello spazio espositivo.
"Sentieri"
MASP segue regolarmente 180 famiglie, distribuendo cibo, pannolini e medicinali. Negli ultimi mesi il nostro sostegno ad alcune famiglie è giunto al termine, perché la loro situazione è migliorata. In questo modo abbiamo potuto sostenere nuovi bambini che si trovano in una situazione davvero difficile. È importante anche l'aiuto di chi ci sostiene nella distribuzione del cibo e nel mantenimento dei rapporti con le famiglie, come @avsi_foundation, @abis.group che @abilavil io, @walksafari_kz che @nailya_islamova, oltre ad altre persone che donano cibo attraverso l'iniziativa del banco alimentare. Inoltre, è importante anche l'aiuto di chi ci porta abiti usati che possiamo distribuire a chi ne ha bisogno.
Questi piccoli e grandi gesti ci sostengono nel nostro lavoro quotidiano, portando alle nostre famiglie un po' di speranza e aiutandole a sentirsi importanti per qualcuno e quindi, col tempo, a riprendere in mano la loro vita. Tutti possono collaborare a questo progetto sostenendolo finanziariamente, dedicando un po' del proprio tempo o anche solo facendolo conoscere a nuove persone. Il fatto che ogni bambino, ogni persona ha un grande valore ci accompagna in questo piccolo tentativo di aiutare chi ne ha più bisogno, e ci dona un grande desiderio di adoperarci per rendere il mondo un po' più bello per tutti, ogni giorno!
Una storia
Anya
Ania è una ragazza che frequenta da molti anni in nostro Centro. E' arrivata quando aveva 5/6 anni e ora ne ha 22. Viene da una famiglia normale, composta da lei, i suoi genitori e suo fratello. Le vogliono molto bene, anche se non è stato facile accettare la sua particolarità; infatti, Ania è nata con la sindrome di down e un lieve ritardo cognitivo. Prima della sua nascita, i genitori non sapevano di questo fatto, per cui è stata una sorpresa inaspettata. Come tutti i ragazzi con bisogni speciali, ha frequentato la scuola internato: una scuola speciale per tutte le persone che hanno disabilità ma che sono scolarizzabili. Inizialmente, Ania è arrivata nel nostro centro per frequentare gli ambulatori; infatti, era seguita da una psicologa e da una logopedista.
Successivamente, all'età di 16/17 anni ha iniziato a frequentare i nostri corsi di sartoria e di cucina. Cinque anni fa, Ania ha iniziato a lavorare presso il nostro centro: cuce gli asciugamani, cucina i biscotti e il pane. Ormai è diventata una giovane ragazza, autonoma, più sicura di sé, in grado di comunicare con gli altri. Prima faceva molta fatica in questo e spesso si bloccava o piangeva, ma ora ha trovato delle persone che l'hanno aiutata a volersi bene. Il lavoro, anche se piccolo, è ciò che le permette di uscire, di avere degli amici e un compito nelle sue giornate. Questa è una cosa che non tutti i ragazzi con bisogni speciali come lei hanno in Kazachstan.
Inoltre, anche la nostra Associazione MASP è cresciuta: inizialmente il nostro centro accoglieva solo ragazzi orfani o con gravi difficoltà e, solo in seguito all'arrivo di molti ragazzi con bisogni speciali, abbiamo aperto i nostri corsi professionali anche a loro, e li abbiamo riadattati in base alle loro capacità e necessità. Perciò, se non avessimo incontrato questi ragazzi con un bisogno così grande, la nostra Associazione non sarebbe diventata quella che è adesso.